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Google Consent Mode e Cookiebot CMP

La piattaforma Cookiebot CMP è già completamente integrata in Google Consent Mode. Implementa subito il nostro semplicissimo banner di consenso!

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Aggiornato il 1 febbraio 2024.

Attraverso Google Consent Mode puoi misurare il tasso di conversione sul tuo sito web e avere accesso ad analisi approfondite, pur restando pienamente conforme al GDPR durante l’utilizzo di servizi come Google Analytics, Google Tag Manager (GTM) e Google Ads.

La modalità di consenso di Google ti permette di implementare con semplicità tutti i servizi Google sui siti web, in base al consenso degli utenti finali.

La raccolta di massa dei dati personali degli utenti, destinata alla pubblicità mirata online, ha creato una dicotomia: da un lato la necessità di proteggere gli utenti da abusi e violazioni della privacy, dall’altro l’esigenza di produrre profitti e analisi marketing per i siti web. I dati raccolti e i profitti generati sono indispensabili alle aziende non solo per sopravvivere, ma anche per fornire gratuitamente i contenuti e le informazioni che fanno di Internet lo strumento essenziale che conosciamo.

Ciò che colma il divario tra privacy dei dati e pubblicità digitale basata sui dati è proprio Google Consent Mode, che garantisce un’elaborazione corretta delle informazioni per finalità di analisi e marketing online in base alla scelta del consenso fatta da ogni utente specifico.

Consent Mode adatta il modo in cui i servizi Google raccolgono i dati degli utenti in funzione delle preferenze di consenso impostate. Quando un visitatore sceglie di aderire o meno al trattamento dei dati, Google Consent Mode richiede a Google Analytics e ai servizi pubblicitari di raccogliere dati completi (in caso di opt-in) o solo dati anonimizzati (in caso di opt-out) senza informazioni che possano identificare una persona.

Originariamente progettata per comunicare le preferenze di consenso degli utenti ai tag Google a scopo di analisi e utilizzo dei cookie pubblicitari, Google Consent Mode si è poi evoluta per diventare una sorta di strumento di segnalazione. Grazie all’ultimo aggiornamento, che risale a novembre 2023, i proprietari di siti web sono ora in grado di mantenere la conformità alle leggi internazionali in materia di privacy dei dati, integrare i sistemi e rispettare automaticamente le scelte di consenso degli utenti.

Il consenso sta diventando un requisito imprescindibile della maggior parte delle normative sulla privacy dei dati a livello mondiale, tra cui il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’UE, che attribuisce ai titolari dei siti web e ai titolari del trattamento la responsabilità di ottenere il consenso degli utenti finali prima dell’elaborazione dei dati personali.Google Consent Mode contribuisce a creare un’economia Internet più sostenibile e di trovare il giusto equilibrio tra le diverse istanze. Questo strumento promuove il passaggio a un sistema dinamico basato sul consenso, che rispetta la privacy e la dignità di ciascun utente senza infrangere il modello di business di numerose aree di Internet.

  • Google Analytics
  • Google Ads (Google Ads Conversion Tracking and Remarketing)
  • Floodlight
  • Conversion Linker

Google Consent Mode è inoltre in grado di segnalare lo stato di consenso relativo ai tag di terze parti utilizzando le impostazioni di “consenso aggiuntivo”, se configurate manualmente per questa finalità.

Google Consent Mode, ovvero la Modalità di consenso di Google, è un’API integrabile in una piattaforma di gestione del consenso (CMP), come Cookiebot CMP, attraverso il tag del sito globale (tag.js) o Google Tag Manager (GTM).userce

Consente di determinare il comportamento dei tag e degli script di Google sul sito web, anche se caricati prima della visualizzazione del banner di consenso da parte degli utenti. Questi tag, però, non potranno utilizzare l’archivio del browser né identificare i dati personali. 

Una volta ottenuto il consenso, i suddetti tag acquisiscono le normali funzionalità.

La piattaforma CMP raccoglie le preferenze di consenso degli utenti e Google Consent Mode le trasmette a Google per un’ulteriore elaborazione. I tag adattano dinamicamente il loro comportamento (raccolta dei dati completa o anonimizzata), in base all’accettazione o meno dei cookie da parte degli utenti per una finalità specifica.

Una funzione aggiuntiva, Inizializzazione del consenso, consente di attivare i tag che richiedono il consenso dell’utente prima di tutti gli altri tag. 

Con gli aggiornamenti di Google Consent Mode a Google Tag Manager, ora puoi visualizzare e personalizzare le impostazioni di consenso di ciascun tag, oltre a vedere quali tipi di consenso richiede ciascun tag nella Configurazione del consenso.

Google Consent Mode ha introdotto due nuove impostazioni di tag, pensate per gestire i cookie a scopo di analisi e pubblicità online: 

  • analytics_storage
  • ad_storage

Con l’impostazione del tag “analytics_storage”, Google Consent Mode è in grado di controllare il comportamento dei cookie statistici sui siti web in base allo stato di consenso degli utenti finali, modificando la raccolta dei dati condotta da Google Analytics 4 in base alla scelta del consenso granulare di ciascun utente.

Se gli utenti non forniscono il consenso ai cookie statistici, ad esempio, il sito web riceverà comunque le misurazioni di base e i dati sui modelli in forma aggregata e non identificabile, ad esempio:

  • data e ora delle visite al sito web;
  • agente utente, ossia se gli utenti sono stati reindirizzati sul tuo sito web;
  • referente, ossia in che modo gli utenti sono giunti sul tuo sito web;
  • se la pagina corrente o precedente include nell’URL le informazioni relative ai tassi di clic dell’annuncio;
  • numero casuale per ogni caricamento di pagina.

Attraverso l’impostazione del tag “ad_storage”, la Modalità di consenso di Google è in grado di controllare il comportamento dei cookie di marketing sui siti web in base allo stato di consenso degli utenti finali. Ad esempio, se un utente non acconsente all’utilizzo dei cookie di marketing o pubblicitari, Google Consent Mode farà in modo che tutti i tag Google relativi alle attività di marketing si adeguino e non utilizzino tali cookie.

Se gli utenti non forniscono il consenso ai cookie di marketing, il tuo sito web potrà comunque mostrare annunci contestuali basati su dati anonimi invece di pubblicità mirate basate sul tracciamento dei dati personali.

Google Consent Mode consente di misurare il tasso di conversione relativo a una specifica campagna a livello aggregato, anziché a livello di singolo utente. In questo modo potrai ottenere informazioni sulle prestazioni marketing del tuo sito web in modo completamente conforme al GDPR e senza l’utilizzo di dati personali.

In aggiunta, Google Consent Mode richiede la modifica del comportamento dei tag Google qualora un utente dovesse successivamente modificare il suo stato di consenso. Permette inoltre di configurare i comportamenti dei tag Google in base a regioni specifiche, ad esempio assicurando automaticamente che non vengano attivati cookie senza il consenso degli utenti all’interno dell’UE, ma attivandoli invece per gli utenti statunitensi.

La sinergia di Cookiebot CMP e Google Tag Manager garantisce il pieno controllo di tutti i tag sui siti web in base allo stato di consenso degli utenti finali, senza alcuna configurazione manuale.

L’impiego di Google Consent Mode con la piattaforma Cookiebot CMP permette di ricevere informazioni e analisi essenziali attraverso i modelli di conversione e i dati anonimizzati, se gli utenti finali scelgono di non abilitare i cookie.

Modelli di conversione per Google Ads

Un’altra funzione di Google Consent Mode, introdotta ad aprile 2021, è la conversione modellata, uno strumento di misurazione basato sulle probabilità e conforme ai requisiti di privacy. Si tratta di uno strumento progettato specificamente per le interazioni e le conversioni degli annunci pubblicitari sui siti web.

Le conversioni modellate forniscono dati di analisi anonimi relativi agli utenti che scelgono di rifiutare l’utilizzo dei cookie, compilando i percorsi di attribuzione mancanti con dati osservabili provenienti da coloro che hanno scelto di accettare i cookie e, in tal modo, fornendo una stima anche del comportamento degli utenti anonimi.

Le conversioni modellate sono integrate automaticamente nei report delle campagne Google Ads.

Con l’ultima versione di Google Consent Mode, rilasciata a novembre 2023, Google ha introdotto due nuove impostazioni dei tag. Queste impostazioni vengono configurate in base allo stesso trigger di “ad_storage”:

  • “ad_user_data”: determina se i dati personali vengono inviati a un servizio Google;
  • “ad_personalization”: determina se i dati possono essere utilizzati per visualizzare gli annunci personalizzati (ad esempio per il remarketing).

Google Tag Manager (GTM) può essere integrato con o senza una piattaforma CMP (Consent Management Platform).

Con CMP: alcune piattaforme CMP, tra cui Cookiebot CMP, sono dotate di un modello Tag Manager progettato per funzionare con l’API Consent. Questo modello è immediatamente disponibile all’interno dell’interfaccia di Google Tag Manager e riduce la necessità di codifica rendendo il processo di integrazione molto semplice.

Senza CMP: l’implementazione di Google Consent Mode senza i tag del modello di CMP Cookiebot è solo leggermente più difficile, poiché è necessario caricare uno script aggiuntivo prima del container di Google Tag Manager.

La piattaforma Cookiebot CMP si integra perfettamente e rapidamente con Google Consent Mode.

Logo banner powered by Cookiebot by Usercentrics
Banner del consenso di Cookiebot CMP visualizzato sul sito web, che consente agli utenti di fornire il consenso per ciascuna categoria di cookie.
  • Cookiebot CMP esegue la scansione e rileva tutti i cookie e i tracker presenti sul tuo sito web, bloccando automaticamente i cookie fino a quando gli utenti finali non accordano il loro consenso.
  • Questa piattaforma consente inoltre agli utenti di fornire il consenso tramite un banner altamente personalizzabile, che fornisce dettagli facilmente comprensibili su ogni singolo cookie (ad esempio finalità, fornitore e durata).
  • Cookiebot CMP infine comunica lo stato di consenso dell’utente a Google Consent Mode, che stabilisce il comportamento di tutti i tag e gli script dei suoi servizi in base a tale stato, ad esempio tramite Gtag.

Dopo che gli utenti hanno fornito il loro consenso tramite Cookiebot CMP, solo lo stato del consenso viene inoltrato a Google, pertanto non verrà condiviso alcun dato personale ma solo le specifiche del consenso dell’utente anonimo, ad esempio in caso di accettazione o meno dei cookie di marketing.

Esempio: interazione tra Cookiebot CMP e Google Consent Mode

Un utente visita il tuo sito web e visualizza un banner di consenso di Cookiebot CMP con quattro categorie di cookie e l’opzione di visualizzare il numero di cookie e tracker rilevati dallo scanner Cookiebot™ nel tuo dominio.

L’utente sceglie di non fornire il consenso ad alcun cookie di analisi o marketing e Cookiebot CMP continua a bloccare l’attivazione di tutti i tracker nel rispetto della preferenza dell’utente.

Cookiebot CMP invia lo stato del consenso dell’utente a Google Consent Mode e questo specifico stato di consenso diventa la base operativa per tutti i servizi Google in uso sul tuo sito web, ad esempio per il controllo della raccolta dei dati di Google Analytics.

Prova Cookiebot CMP gratuitamente per 14 giorni… o per sempre se il tuo sito web è piccolo.

Il consenso è sostenibile, la pubblicità mirata non lo è

Sebbene presente da lungo tempo su Internet, solo negli ultimi anni è giunta all’attenzione dell’opinione pubblica la situazione da “Far West” dei processi di raccolta di massa dei dati degli utenti. Le principali notizie sulle violazioni dei dati e sulle discutibili condotte dalle grandi aziende tecnologiche hanno contribuito a incrinarne la reputazione, oltre a evidenziare la necessità di regolamentazioni in materia di privacy dei dati.

In parte come risposta al problema, sono state stilate una serie di normative specifiche, tra cui il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’UE. Tale regolamento conferisce ai cittadini europei diritti esecutivi sui dati generati ogni giorno e definisce regole e responsabilità chiare per siti web e aziende tecnologiche durante il trattamento di tali dati.

Google, consenso e “blocco totale”

Le piattaforme di gestione del consenso sono un metodo sicuro ed efficace per garantire la conformità dei siti web al GDPR, poiché danno agli utenti il controllo sull’attivazione dei cookie e dei tracker.

Ma quando gli utenti scelgono di non acconsentire alle analisi e ai cookie di marketing tramite la piattaforma CMP dei siti web, spesso producono un blocco dei servizi di analisi e marketing del dominio. Tali servizi si basano sui cookie e i tracker, quindi il mancato consenso riduce il flusso di dati e ricavi fondamentali per la sopravvivenza commerciale non solo delle principali aziende tecnologiche o domini multimediali, ma anche di siti web più piccoli e indipendenti e delle società di e-commerce.

Gli ad blocker e i privacy browser hanno agito come strumenti di autodifesa per gli utenti finali, ma non sono stati in grado di risolvere problemi strutturali più ampi, relativi alla coesistenza tra la privacy dei dati e la pubblicità digitale, in parte a causa della loro strategia di blocco totale e in parte perché molti utenti non hanno il tempo o le competenze per difendersi in altro modo.Si aggiunga inoltre che le ultime ricerche mostrano chiaramente la differenza marginale, in termini di risultati, tra gli annunci pubblicitari mirati e la pubblicità contestuale non basata sui dati personali degli utenti. Il settore si sta quindi allontanando sempre di più dalla raccolta di massa dei dati personali per scopi pubblicitari.

Google ridefinisce nuovamente Internet

Quando Google ha lanciato Consent Mode a settembre 2020, sono state introdotte nuove opzioni grazie alle quali la scelta non era più solo tra la protezione della privacy degli utenti e l’ottimizzazione dei tassi di adesione per siti web di grandi e piccole dimensioni.

Il Professore Emerito di Harvard Shoshana Zuboff in The Age Of Surveillance Capitalism osserva che il capitalismo di sorveglianza, ossia il modello di business che si base sulla raccolta di massa dei dati per stabilire previsioni comportamentali sugli utenti, ha avuto inizio nel 2002, quando Google ha deciso di mercificare l’incredibile mole di dati acquisiti dal suo motore di ricerca.

Nel 2020, la decisione di Google di indirizzare il settore della pubblicità digitale nella direzione del consenso, con il lancio di Google Consent Mode, segna un capitolo decisivo in questa parabola, che ora vede un ambiente Internet più sicuro, privato ed equo.

Sviluppo della strategia del consenso

Il consenso è la base del GDPR, della direttiva ePrivacy (ePD) e del DMA (Digital Markets Act) dell’UE, nonché delle leggi sulla privacy dei dati in altri paesi, come il LGPD brasiliano, perché conferisce ai cittadini diritti esecutivi su tutte le tracce digitali della loro vita quotidiana.

Ma nella pratica, il consenso continua a evolversi diventando sempre più complesso. Una volta bisognava semplicemente scorrere una pagina web o accettare le caselle di controllo preselezionate sui banner dei cookie.

Nel 2002 e nel 2009, la Direttiva ePrivacy (nota anche come “legge europea sui cookie”) ha introdotto per la prima volta un requisito specifico per l’impiego di banner sui siti web. Tuttavia, questi banner richiedevano ai proprietari dei siti solo di dichiarare l’utilizzo di cookie all’interno dei domini, fornendo un pulsante “OK” su cui gli utenti potevano fare clic. In realtà, i cookie e i tracker erano già attivi, rendendo di fatto ogni consenso insignificante.

Nel 2018, il GDPR ha forgiato una chiara definizione del termine consenso che numerose leggi sulla privacy dei dati in tutto il mondo hanno adottato o almeno rispecchiato. Questo diritto fondamentale continua a evolversi insieme alle autorità competenti.

Il GDPR definisce il consenso come una manifestazione di volontà libera, specifica, informata e inequivocabile dell’interessato e, pertanto, stabilisce che gli utenti devono essere chiaramente a conoscenza di come il sito web tratta i loro dati personali, devono conoscere quali cookie e tracker sono in uso (compresi finalità, fornitore e durata) e devono avere la possibilità di manifestare il loro esplicito consenso a ciascuno di essi, prima che qualsiasi tipo di trattamento dei dati personali possa avere luogo.

Il DMA (Digital Markets Act), entrato in vigore a novembre 2022 nell’Unione europea e nello Spazio economico europeo, rafforza la definizione di consenso delineata nel GDPR e richiede alle aziende designate come “gatekeeper” ai sensi del regolamento, nonché alle terze parti che utilizzano le piattaforme dei gatekeeper, di raccogliere ed elaborare i dati degli utenti solo dopo aver ottenuto un valido consenso, in base alla definizione data.

Cookiebot CMP si è spinto ancora oltre, definendo, a partire dal 2012, la gestione del consenso ancora più esplicitamente e attribuendo al termine “consenso” un significato fattuale con un’applicazione nel mondo reale: la manifestazione esplicita, informata e responsabilizzata dell’interessato. In questo modo l’utente diventa responsabile primario nel trattamento dei dati personali sulle nostre infrastrutture digitali.

Prova Cookiebot CMP gratuitamente per 14 giorni… o per sempre se il tuo sito web è piccolo.

FAQ

Cos’è Google Consent Mode?

Google Consent Mode è un’API aperta sviluppata da Google che permette al tuo sito web di far funzionare tutti i suoi servizi Google, come ad esempio Analytics, Tag Manager e Ads, sulla base dello stato di consenso dei tuoi utenti finali. Google Consent Mode controlla il comportamento di tutti i tag e gli script di Google sul tuo sito web in base al consenso dell’utente, inviato dalla piattaforma di gestione del consenso del tuo sito.

Prova gratuitamente Cookiebot per 14 giorni con Google Consent Mode.

Come funziona Google Consent Mode?

Google Consent Mode riceve lo stato di consenso degli utenti finali del tuo sito web, attraverso la tua piattaforma di gestione del consenso. A Google non vengono inviati dati personali, ma solo le specifiche del consenso dell’utente, ad esempio se l’utente ha scelto di non fornire il proprio consenso ai cookie di marketing. Google Consent Mode agisce quindi in base allo stato del consenso, per esempio mostrando pubblicità contestuale sul tuo sito web senza ricorrere all’uso di dati personali, nel caso in cui l’utente non abbia acconsentito all’attivazione dei cookie di marketing.

Scansiona il tuo sito web con Cookiebot e scopri quali cookie e tracker utilizza il tuo sito web.

Perché il mio sito web ha bisogno del consenso degli utenti per poter utilizzare i cookie?

Il Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’UE stabilisce che i siti web che hanno utenti in Europa debbano richiedere e ottenere il loro consenso esplicito prima di trattarne dati personali. I cookie e i tracker utilizzati a fini statistici e pubblicitari sul tuo sito web elaborano i dati personali degli utenti, quali ID univoci, indirizzi IP, cronologia di ricerca e del browser, ed è per questo motivo che sei tenuto a informare gli utenti e chiedere il loro consenso per poterli attivare.

Prova gratuitamente il test di Cookiebot CMP per capire se il tuo sito web è conforme al GDPR.

Come può il mio sito web ottenere il consenso degli utenti?

L’utilizzo di una piattaforma per la gestione del consenso sul tuo sito web può aiutarti a ottenere il consenso granulare e conforme al GDPR dei tuoi utenti finali, necessario al tuo sito web per attivare legittimamente i cookie e i tracker. Attraverso un banner di consenso sul tuo sito web, gli utenti potranno filtrare i cookie che voglio selezionare, rilasciando così un consenso specifico al loro scopo, al loro fornitore e alla loro durata.

Prova Cookiebot CMP gratuitamente per 14 giorni… o per sempre, se il tuo sito web non è troppo grande.

Risorse

Il blogpost di Google sul Google Consent Mode (in inglese)

Il tag standard di Cookiebot in GTM (in inglese)

Come implementare Google Consent Mode sul tuo sito con Cookiebot (in inglese)

Il GDPR e i cookie

Uno studio dimostra che la pubblicità mirata non è poi così utile per i siti internet (in inglese)

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